Anamnesi
Caso 1. Cavalla anziana di 26 anni riferita per ostruzione esofagea dopo aver mangiato carote.
Caso 2. Pony di 7 anni riferita per ostruzione esofagea iniziata la sera prima del ricovero dopo aver mangiato dei pezzi di mela.
Esame clinico e diagnostica
Entrambi i casi sono stati ricoverati dopo vari vani tentativi in campo di risoluzione tramite sifonaggio. All’arrivo entrambi si presentavano vigili, con poco scolo nasale bilaterale di saliva. Niente tosse. Sono stati somministrati in entrambi i casi del metamizolo e joscina come miorilassanti e una dose di xilazina come sedativo e si è proceduto con la procedura di sifonaggio. Anche nel nostro caso la procedura è stata infruttuosa: il tubo nasogastrico in entrambi i casi si fermava nel primo terzo dell’esofago e nonostante il lavaggio l’acqua ritornava pulita e senza effetti sul materiale ostruente. Sono stati effettuate delle radiografie in bianco e con poco bario (Fig.1 e Fig.2) per cercare di capire la natura e la dimensione dell’materiale ostruente e per escludere una eventuale perforazione dell’esofago, seguiti da un esame endoscopico: nel primo caso era ben visibile un pezzo di carota che bloccava l’intero lume esofageo e nel secondo caso del materiale difficile da categorizzare.
Fig. 1 Fig. 2
Valutate le due situazioni e l’impossibilità di risolvere il problema manualmente, si è proposto l’intervento chirurgico.
Chirurgia
Seguendo il nostro protocollo chirurgico entrambi i cavalli sono stati posti in decubito dorsale con testa estesa, preparata per la chirurgia la zona della gola e del terzo prossimale del collo. Si è inserito il tubo nasogastrico fino al punto di ostruzione come repere per l’incisione. La cute è stata incisa e una volta separati i ventri muscolari dei muscoli sternotiroideo, sternoioideo e omoioideo andando in profondità sul lato sinistro della trachea si identificava l’esofago contenente il tubo nasogastrico. Il materiale in entrambi i casi anche con la delicata manipolazione non procedeva distalmente per cui si è proceduto con l’esofagotomia. Nel primo caso è stato rimosso un pezzo intero di carota (Fig.3), nel secondo caso un disidratato ammasso di fieno ed erba (Fig.4). Entrambi erano tenacemente adesi alla mucosa esofagea.
Fig 3 Fig. 4
Una volta rimossi l’esofago è stato richiuso in due strati, posizionato un drenaggio e richiusa l’incisone della pelle.
Entrambi i cavalli sono stati messi sotto copertura antibiotica e risvegliati.
Follow up
Entrambi i cavalli dopo un giorno di digiuno e una graduale rialimentazione sono stati dimessi senza complicazioni dopo una settimana.