Segnalamento
Poni maschio di 20 anni
Anamnesi
Il pony dopo un episodio di diarrea occorso una settimana circa prima del ricovero, è depresso, inappetente e non fa feci.
Visita ed esami
Alla visita clinica il pony è vigile, non ha dolore, ha 54 di frequenza cardiaca, 16 atti respiratori, motilità intestinale assente, mucose iniettatte con TRC >2. E’ presente edema ventrale dell’addome. Temperatura nella norma, 38,1°C .
Vengono eseguiti un esame emocromocitometrico ( 47% pcv, 4,8 g/dl ptt, 22300/mm3 ) da cui emerge una chiara disidratazione, ipoprotidemia, leucocitosi. In più è evidente una lattescenza del siero. Il veterinario referente ci consegna il profilo biochimico eseguito sul sangue del pony il giorno prima del ricovero, dove i valori epatici e renali apparivano alterati (ALP 690 IU/ml, LDH 573 UI/ml, Bilirubina tot 3,68 mg/dl, Urea 167mg /dl, Creatinina 8,32 mg/dl) con un valore di trigliceridi di 628mg/dl. Glicemia 77 mg/dl. Anche il profilo coagulativo presenta un leggero allungamento dei tempi di PT (20,2 sec ) mantenendo invece nei valori normali l’ATPP e il fibrinogeno.
Si eseguono per completezza anche un esame ecografico e radiografico dell’addome da cui si nota un ileo generalizzato e la presenza di molto gas nel grosso colon. Non è presente reflusso gastrico.
Si fa diagnosi di iperlipemia conseguente a precedente colite.
Terapia
Si procede immediatamente a mettere il pony in terapia fluida controllata con Ringer lattato e soluzione glucosata al 5% (200ml/h). Gli vengono messi a disposizione fieno e acqua, verso cui mostra indifferenza.
Si inizia anche una terapia orale con lattulosio, aminoacidi ramificati somministrati con siringa per os con frullati di mela e carote. Inoltre si somministrano 4000 UI di eparina sottocute due volte al giorno.
Il pony rimane riluttante al cibo (anche se beve autonomamente), per quattro giorni dal ricovero, urina normalmente ma non fa feci. Sono stati monitorati giornalmente la glicemia che si e’ mantenuta stabile nei valori normali (98-127 mg/dl) e il profilo emocromocitometrico: il valore ematocrito e’ oscillato tra 48 e 63 % per 10gg, le proteine totali che subito dal secondo giorno di ricovero si sono portate per rimanere stabili a 7 mg/dl mentre i leucociti sono gradualmente scesi fino a valori normali in tre giorni.
I valori renali ed epatici, a partire dal quarto giorno di ricovero, migliorano lentamente ma gradualmente, come il valore dei trigliceridi.
Dopo cinque giorni il pony manifesta interesse al cibo soprattutto all’erba fresca, viene deciso di sospendere l’eparina, di continuare con il lattulosio e gli aminoacidi ramificati e di mantenere la terapia fluida solo di giorno. L’appetito migliora nei giorni successivi e dopo sette giorni emette anche poche e normali feci, la cui emissione sarà poi regolare.
A distanza di quattordici giorni il pony viene dimesso in buone condizioni fisiche e con un normale appetito (Fig.1).
Fig.1
Commento
L’iperlipemia è in genere il grave esito, soprattutto nei ponye negli asini, di un problema sistemico principale (coliche, enterocoliti, obesità, laminite).
E’ una sindrome caratterizzata da un bilancio energetico negativo che scatena una rapida mobilizzazione del tessuto adiposo periferico. Ciò determina un rilascio massiccio di acidi grassi che infiltrano il fegato e altri organi come reni e miocardio, compromettendone la funzionalità, e l’accumulo di trigliceridi nel plasma che danno la caratteristica opalescenza dello stesso.
I segni clinici in genere rispecchiamo quelli del problema primario, cui si sommano l’anoressia (che scatena il bilancio energetico negativo), depressione, letargia, ittero (iperbilirubinemia), edema ventrale (ipoprotidemia) esiti della compromissione epatica e renale.
Risolvere il problema principale, la terapia fluida e ristabilire il bilancio energetico sono i punti chiave per diminuire il livello di trigliceridi in circolo.
Con l’uso attento dell’eparina che promuove l’utilizzazione periferica dei trigliceridi, della somministrazione endovenosa di soluzione glucosata che promuove la liberazione di insulina e blocca quindi la mobilizzazione dei lipidi dai tessuti, del lattulosio che abbassa l’ammoniemia e ristabilisce una normale flora batterica intestinale e degli aminoacidi ramificati, abbiamo cercato di bloccare il “difetto” metabolico.