Segnalamento
Castrone da passeggiata di 21 anni
Anamnesi
Il proprietario aveva notato delle placche di colore biancastro e maleodoranti sul pene quando veniva sfoderato. Un esame batteriologico era risultato positivo a Pseudomonas spp. e il cavallo era stato trattato per sette giorni con antibiotici e lavaggio locale. Dopo alcuni mesi, la massa riguardava l’intero glande con gonfiore del fodero ma normale minzione.
Esame clinico
Nonostante l’età, il cavallo mostrava un buono stato di salute. Presentava un edema diffuso del fodero. Per esaminare il pene e farlo sfoderare, il cavallo fu sedato con acepromazina cosicché la massa di classico aspetto a cavolfiore sul glande divenne visibile. Fu subito sospettata un’origine tumorale e, viste le dimensioni, la possibilità di diffusione e di un aumento della massa con eventuale interferenza con la minzione, fu proposta l’amputazione del pene.
Trattamento chirurgico
Il cavallo fu premedicato con xilazina e l’anestesia generale fu indotta con etere guaiacolglicerico e ketamina e mantenuta con isofluorano vaporizzato da ossigeno e protossido d’azoto.
Il cavallo fu posto in decubito dorsale. Dopo applicazione di un catetere uretrale, il glande venne fissato alla cute craniale dell’addome con una pinza. Un laccio emostatico in gomma fu posto nella porzione più prossimale del pene (Fig.1).
Fig.1
Fu eseguita un’incisione di forma triangolare con base craniale partendo circa cinque centimetri caudalmente al glande, fino a penetrare l’uretra, secondo la tecnica di Williams. Il margine della mucosa uretrale fu suturato alla cute del pene e la sutura fu completata nella parte più craniale dopo asportazione della massa. Il risultato finale fu un’apertura dell’uretra a semicono rivolta ventralmente (Fig.2, da AS Turner e CW McIlwraith Techniques in Large Animal Surgery, Lea and Febiger 1989, e 3). Al termine dell’intervento, il catetere fu rimosso.
Fig.2
Fig.3
Durante l’intervento, al cavallo furono somministrati la copertura antibiotica (penicillina procainica e gentamicina) e il siero antitetanico.
Il cavallo fu dimesso dopo una settimana con un leggero gonfiore del pene e del fodero ma regolare minzione.
Risultati di laboratorio, esito e follow up
Alcuni campioni della massa furono sottoposti a esame istologico da cui risultò che si trattava di carcinoma squamo-cellulare.
Contattato telefonicamente, il proprietario riferì che il gonfiore si era risolto gradualmente e che il cavallo tornò alla normale attività, con minzione normale e buon risultato estetico.
Commento
Il carcinoma squamo-cellulare è stato riportato come il più comune tumore del pene e del prepuzio di castroni di tutte le età. La formazione di placche di natura infiammatoria – come nel caso qui riportato – è considerata una fase precoce, o “pre-cancerogena”, del tumore. Nel caso di tumori molto invasivi può diventare impossibile esteriorizzare il pene. E’ possibile la diffusione ai linfonodi locali o ad altre strutture remote.