Trottatore maschio di 4 anni in allenamento.
Anamnesi
Il cavallo mostrò segni importanti di colica all’ippodromo poche ore prima di una corsa. Sarebbe stata la gara di rientro dopo 4 mesi di sosta e training leggero seguiti ad una desmite del legamento sospensore in un arto posteriore. Non rispondendo al trattamento con flunixin meglumide, fu riferito in clinica.
Esame clinico
Il cavallo mostrava dolore grave con moderata sudorazione, tendenza a raspare, rotolarsi e assumere decubito laterale. La frequenza cardiaca era di 48 b/min, quella respiratoria di 20 a/min, la peristalsi era presente in tutti i quadranti, le mucose apparivano leggermente congeste con tempo di riempimento capillare regolare. La temperatura corporea era di 37.7° C.
Gli esami del sangue evidenziavano un valore ematocrito di 48%, proteine plasmatiche totali 5,8 g/dl, leucociti 11.000/mm3. Il lattato venoso era 0.9 mmol/l ed il pH ematico 7.4.
Per via rettale era palpabile una costipazione del colon discendente ed una notevole distensione gassosa del colon ascendente che rendeva difficile un esame più accurato. Il sondaggio nasogastrico era negativo.
All’ecografia transaddominale, lo spazio nefrosplenico appariva libero ed erano apprezzabili anse del piccolo intestino caratterizzate da buona motilità e assenza di distensione. Il duodeno era normalmente vuoto e non vi era fluido nella cavità addominale.
La diagnosi più probabile era quella di dislocazione del colon ascendente in base al reperto rettale. Non essendovi alcun miglioramento a diverse ore dall’insorgenza della colica, si decise per la laparotomia esplorativa.
Trattamento chirurgico
Durante la preparazione dell’area chirurgica, fu identificata una cicatrice sulla linea mediana dell’addome, risultante da una precedente laparotomia.
All’esame della cavità addominale, il piccolo intestino appariva normale e il colon ascendente era in posizione normale, benchè disteso. Il colon discendente era costipato alla palpazione e, una volta esposto, appariva coperto in larga parte da fibrina organizzata (Fig.1) con diffuse aderenze (Fig.2). In diversi punti le aderenze causavano una significativa stenosi del lume (Fig.3).
Fig.1
Fig.2
Fig.3
Dove possibile, venne effettuata un’ adesiolisi nel tentativo di liberare le anse intestinali e allargare il lume nei punti di maggiore restringimento. Dopo ampio flushing del colon discendente e della cavità addominale, la parete addominale fu suturata in due strati (fascia e cute) e il cavallo fu trasferito nel box di risveglio.
Postoperatorio
Dopo il risveglio, il cavallo mostrò un moderato dolore addominale, raspando, ma con risoluzione nell’arco di 2 ore. La frequenza cardiaca scese progressivamente da 70/min a 36/min, la peristalsi risultò sempre presente, il valore ematocrito scese a 34% mentre quelli delle proteine plasmatiche totali e dei leucociti rimasero invariati. Nei primi due giorni del postoperatorio un lieve innalzamento della temperratura corporea (39.2° C) fu risolto con flunixin meglumide a basso dosaggio (1,1mg/kg).
Nei primi due giorni, il cavallo fu trattato con olio minerale (2 lt) per sonda nasogastrica allo scopo di ammorbidire le feci presenti nel colon discendente stenotico e facilitarne l’espulsione. Il cavallo ebbe subito accesso all’acqua e venne alimentato con piccole quantità di erba o fieno a partire da 12 ore dall’intervento. Già nel giorno successivo alla laparotomia, il cavallo cominciò a eliminare feci normali e non vi furono problemi di defecazione per tutto il periodo della degenza. Il cavallo fu dimesso due settimane dopo.
Follow up
Il cavallo tornò in allenamento 4 mesi dopo l’intervento e dopo altri tre ritornò alle corse. Il trainer riportò un singolo episodio di lieve colica che si risolse con trattamento medico.
Commento
Nella nostra esperienza non è infrequente il caso di soggetti che necessitano di trattamento chirurgico per colica in cui si trovano i segni di una precedente laparotomia. In questi casi i reperti più frequenti sono le aderenze, specialmente nei casi in cui l’intervento ha riguardato il piccolo intestino.
Il caso presente appariva alquanto singolare: le aderenze riguardavano solo il colon discendente e non vi erano segni di enterectomia. Il sospetto era di un intervento con intensa manipolazione del colon discendente. Controllando il curriculum di corse del cavallo, fu accertato che aveva corso con regolarità negli Stati Uniti prima di essere trasferito in Italia e che non vi erano stati significativi periodi di inattività. Non erano disponibili informazioni riguardanti il primo anno e mezzo di vita in seguito a frequenti cambi di proprietà. Concludemmo dunque che l’unica situazione in cui è necessaria una laparotomia con manipolazione del colon discendente è il trattamento chirurgico della costipazione da meconio nel puledro neonato. L’intestino del puledro è particolarmente sensibile alle manipolazioni che invariabilmente producono aderenze e questa è la causa più probabile della condizione da noi riscontrata in sede chirurgica.