Cisti ossea della prima falange

Segnalamento

Femmina da salto ad ostacoli di 12 anni

Anamnesi

Il soggetto fu riferito per esame scintigrafico delle estremità anteriori. Il veterinario curante riferiva una zoppia cronica all’anteriore sinistro. La zoppia, insorta nei mesi precedenti, aveva carattere intermittente e variava da lieve a severa (4/5 gradi). La cavalla aveva risposto positivamente al blocco dei nervi digitali palmari e l’unico reperto radiografico era l’ossificazione della cartilagine alare laterale. Lo scopo della scintigrafia era quello di confermare quest’ultima come sede della zoppia.

Esame clinico e diagnostica per immagini

Come di routine, la cavalla fu mossa in circolo su entrambe la mani prima dell’iniezione del radiofarmaco. Era evidente una lieve zoppia (1/5) con l’arto sinistro all’interno. Sull’altra mano, con l’arto sinistro all’esterno, la zoppia era maggiore con tendenza a peggiorare.

Alla cavalla furono somministrati 7000 MBq di Tecnezio 99 MDP e dopo tre ore circa fu eseguito l’esame scintigrafico in fase ossea.

Il reperto più significativo fu un accumulo focale del radio farmaco all’estremità prossimale mediale della prima falange, ben visibile sia sulla scansione dorsale che su quella laterale.

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In accordo con il veterinario referente, furono ripetuti i blocchi diagnostici. L’anestesia dei nervi digitali palmari diede esito negativo, così come quella intra-articolare dell’articolazione del nodello. La zoppia fu abolita dopo il blocco dei nervi digitali comuni, alla base dei sesamoidi prossimali, e in questa occasione divenne visibile una lieve zoppia sull’arto controlaterale nel movimento in circolo.

L’esame radiografico rivelò la presenta di un’ampia lesione di tipo cistico riguardante l’estremità prossimale mediale della prima falange, in corrispondenza del reperto scintigrafico.

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Radiograficamente non era visibile una comunicazione con lo spazio articolare. Fu confermata la presenza dell’ossificazione della cartilagine alare prossimale, ma il reperto fu considerato non significativo.

Tra le diverse opzioni chirurgiche, si scelse quella recentemente introdotta dalla Dott.ssa Santschi: l’inserimento di una vite corticale a compressione attraverso la cisti.

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L’intervento e i tempi di risveglio furono rapidi. La cavalla fu dimessa dopo una settimana con prescrizione di un mese di riposo in box e due mesi di paddock.

Commento

L’eziologia delle cisti ossee nel cavallo è stata a lungo dibattuta e le ipotesi principali includono l’origine traumatica o di sviluppo. Le cisti ossee rappresentano un quadro non raro nel cavallo e la localizzazione più comune è il condilo mediale del femore, seguito dall’estremità distale del metacarpo/metatarso, quella prossimale del radio, distale della scapola, prima e terza falange. Sembrano essere più frequenti in aree di massimo carico e spesso comunicano con lo spazio articolare adiacente. Il trattamento comprende riposo, curettage della cisti, riempimento della cavità con osso midollare, midollo osseo, iniezioni intra-lesionali di corticosteroidi. Una nuova opzione chirurgica è stata recentemente proposta dalla Dott.ssa Elizabeth Santschi della Ohio State University e consiste nell’inserzione di una vite corticale a compressione attraverso la cisti. Gli studi preliminari della Dott.ssa Santschi hanno mostrato risultati incoraggianti.

Cisti ossea della prima falange -- edit: 2019-08-26T14:01:01+00:00