Rottura dell’utero post partum

Segnalamento

Fattrice Standardbred di 6 anni

Anamnesi

La cavalla è stata ricoverata per dolore colico insorto da cinque ore. La cavalla aveva partorito circa 20 ore prima e dopo sette aveva espulso tutta la placenta.

Esame clinico ed esami di laboratorio

La cavalla si presentava in buono stato di salute, non manifestava dolore violento, si mostrava apatica e quasi indifferente al puledro che le stava accanto.

Alla visita clinica la frequenza cardiaca era di 52 bpm, quella respiratoria di 16 apm, la motilità intestinale assente su entrambi i quadranti dell’addome. Le mucose erano congeste con tempo di riempimento capillare aumentato, la temperatura rettale di 38.2. L’esame emocromocitometrico metteva in evidenza un pcv di 52% , le ptt 6,8 e wbc di2500/mm3. L’emogasanalisi evidenziava un ph 7,33, BE di -3,4 mmol/L.

All’esplorazione rettale si poteva constatare che le pareti del grosso colon erano edematose ma erano assenti altri reperti patologici. Anche l’esame ecografico transaddominale non mostrava anomalie di rilievo.

Il sondaggio gastrico risultava negativo.

Date le condizioni ancora buone e i parametri ematici, essendo l’esplorazione rettale negativa e il dolore lieve, si decideva di tenere la fattrice in osservazione.

Dopo due ore il quadro cambiava, non si notavano miglioramenti, i globuli bianchi scendevano a 2300/mm3, la frequenza cardiaca saliva a 64 bpm e la cavalla manifestava dolore raspando il terreno e cercando di coricarsi; quindi con il consenso dell’allevatore si procedeva con una laparotomia esplorativa.

Trattamento chirurgico

La cavalla veniva premedicata con xilazina 0,8 mg/ kg, indotta con etere guaiacolglicerico in soluzione al 6% e ketamina 1,8 mg/ kg. L’anestesia gassosa era condotta con isofluorano, N2O e O2.

All’apertura della cavità addominale si constatava che il liquido peritoneale era sanguinolento. A carico sia del piccolo che del grosso intestino non si evidenziava nulla di anomalo. L’ispezione invece dell’utero rivelava una rottura di circa 20 cm a tutto spessore della parete uterina (Figura 1).

fiamma  Figura 1

Si procedeva quindi a sutura dell’utero in due piani, il primo riguardante mucosa e muscolare, il secondo introflettente sulla sierosa. Dopo abbondante lavaggio peritoneale, si passava alla chiusura della fascia addominale e della cute.

Durante l’intervento si è proceduto a porre sotto copertura antibiotica la fattrice con 6,6 mg/kg di gentamicina e 22000 UI/ kg di procacillina procaina che si è continuata per 5 gg.

La cavalla si è rialzata una decina di minuti dopo essere stata portata nel box di risveglio ed è stata quindi subito dopo riportata in scuderia dal puledro.

Postoperatorio e follow up

La cavalla una volta tornata in box non ha più manifestato dolore. Il suo interessamento al puledro si è mostrato da subito.

Per qualche giorno è stata sottoposta a terapia con flunixin meglumide 1,1 mg/kg e prednisolone per la leucopenia.Gli altri parametri ematici sono rientrati tutti subito nella norma. Il terzo e quarto giorno dopo l’intervento vi è stato un leggero rialzo febbrile (38.9°).

Dopo 13 giorni di degenza la cavalla è stata dimessa in ottimo stato di salute.

La cavalla è stata ricoperta a giugno dello stesso anno, ed ha partorito regolarmente la stagione sucessiva un puledro vivo e vitale.

 

Commento

Le coliche post partum della fattrice, oltre che alle cause riguardanti i diversi tratti intestinali comuni con gli altri soggetti, possono essere dovute a cause direttamente collegate all’evento del parto, ed in particolare peritonite da rottura del cieco, emorragia da rottura dell’arteria uterina, rottura dell’utero.

Rottura dell’utero post partum -- edit: 2019-08-26T13:38:18+00:00